STORIA DELL’OLIVO E DEI SUOI FRUTTI.

In questo articolo vorremmo raccontarvi la storia dell’olivo e dei suoi frutti.

Nel complesso rapporto tra l’uomo e la natura, l’olivo, detto anche ulivo, accompagna le nostre generazioni da migliaia di anni. Un albero dal tronco contorto e le foglie cangianti. Un combattente, capace di resistere per migliaia di anni ai climi aridi e dai cui frutti si estrae un succo assai prezioso.

Forse non tutti sanno che…

…l’Ulivo nasce dall’oleastro selvatico, un arbusto sempre verde e spontaneo, originario dell’Asia Minore, migliaia di anni fa. Alcuni studi lo individuano già nel Paleolitico e nel Neolitico.

Questo arbusto, molto diverso dalla versione attuale, aveva foglie strette, rami spinosi e frutti troppo piccoli e praticamente inutilizzabili.

Proprio per questo, in Palestina, attorno al IV millennio a.C., fu iniziata una selezione operata dall’uomo, al fine di addomesticare tale arbusto e nel corso degli anni ci fu un lavoro enorme per scegliere gli innesti migliori.

Si cercò quindi di preferire le piantine con le seguenti caratteristiche:

  • maggior resistenza alle condizioni atmosferiche;

  • capacità di produrre frutti più grossi e carnosi.

L’obiettivo fu quello di ottimizzare le caratteristiche di quell’arbusto spontaneo, aiutandolo così a sviluppare tutte le sue potenzialità.

Un lungo processo, che portò alla nascita dell’Ulivo, così come lo conosciamo oggi:

  • foglie più grandi;

  • privo di spine;

  • frutti di maggior dimensioni e consistenza.

I numerosi innesti effettuati, contribuirono alla diffusione di migliaia di cultivar – abbreviazione dall’inglese – cultivated variety, ovvero differenti varietà di olive, ognuna con le proprie caratteristiche distintive.

In tutto il mondo, ci sono circa un migliaio di cultivar, di cui più della metà sono presenti in Puglia. In questa Regione furono piantati i primi ulivi, migliaia di anni fa… ma di questo parleremo nel prossimo articolo “Le Civiltà Antiche”.

Non si deve dimenticare però che l’ulivo, essendo il risultato di innesti da parte dell’uomo, se non dovesse più ricevere la manutenzione e la cura necessaria alla sua conservazione, tenderebbe a regredire ad arbusto: crescerebbero nuovamente i polloni attorno alle sue radici ed il tronco, pian piano, perderebbe il suo vigore.

L’Italia ha un grandissimo patrimonio: la biodiversità, che andrebbe protetta e tutelata il più possibile.

Olio Salve